non pensare, fare!
Rieccomi qui in questa fredda mattinata di gennaio. Era da tempo che non riuscivo a sedermi davanti al pc per scrivere qualcosa. Che poi, sono solo scuse. Mi rendo conto che forse qualche minuto da dedicare alla scrittura certo l'avrei pure avuto. La verita? ... sono stato travolto da una valanga di pessimismo, cose da sistemare e decisioni importanti da prendere. Ho preferito restare in silenzio e pensare e ho anche capito che sicuramente non è la cosa più giusta da fare. Pensare troppo e non agire, soprattutto se si è convinti di ciò che si sta facendo, logora te e chi ti sta intorno, fino al punto che le persone che inizialmente ti hanno sostenuto e ti hanno dato una mano, cominciano a comunicare il loro inevitabile disagio nel capire quale sia la decisione giusta o meno che devi prendere.
Il ruolo di queste persone, alle quali voglio molto bene non è meramente consolatorio, è di più. Non sono alla ricerca di consolazione ma di una consulenza. Vorrei capire se ciò che sto facendo per me stesso e per gli altri ( lavoro ) è qualcosa di giusto. Perché si arriva ad un certo punto, come nel mio caso, che ti ritrovi a navigare da solo in un mare di fango, per usare un eufemismo. Da una parte ci sono persone propositive, che mi stimolano, che vorrebbero la mia libertà, desiderebbero vedermi anche più felice in un luogo in cui possa esprimere la mia creatività...dall'altra, nel mio lavoro, mi ritrovo a combattere con incompetenza, voglia di non crescere, stare fermi e quindi nessuno stimolo. Tutto ciò è anacronistico. Stare fermi in un mondo digitale, in un era volta alla globalizzazione significa tagliarsi le gambe da soli. Progresso e innovazione vanno a braccetto e quindi anche il porsi nuove sfide non può che migliorare il proprio status e di conseguenza la propria soddisfazione. Proprio questo è il flusso di pensiero che in questi giorni ha inondato il mio cervello. È qualcosa alla quale non si può dire basta, ora non ci penso più ( perché ci ho anche provato ) . Non puoi impedire a te stesso di pensare, ma solo di agire. Ed eccomi qui quindi a usare questo fantastico mezzo che è un altro frutto del mio flusso di idee che fortunatamente ho anche messo in pratica. Questo è un prodotto del 2016, ho aperto un blog! Ora pensando al 2017, ho in mente altre idee, giuste o non giuste, che mi porteranno sicuramente da qualche parte...sempre meglio che stare fermi in un contesto di crescita zero.
Nel complesso dico che questo è il momento in cui il cambiamento deve corrispondere ad una primavera. Quando spalanchi le finestre per respirare aria nuova, sei pronto a camminare e ammirare ciò che ti circonda, paesaggi nuovi e nuove avventure. Convogliare le mie paure e farle sfociare in un qualcosa di nuovo e felice è una ennesima sfida che mi sono imposto per cercare di cambiare le cose, perché ora avrò anche le forze e le competenze per farlo, domani... chissà, sono certo che non si finisce mai di evolvere e migliorare la propria situazione ma sarò anche un po' più vecchiarello.
L'importante credo sia ringraziare sempre chi ti sta accanto, chi ti sussurra ad un orecchio, chi ti rimprovera e ti fa crescere, chi ti indica una strada o semplicemente chi ti sorride... sono le persone alle quali sarò riconoscente per avermi dato una mano, ma i meriti restano sempre i miei per aver avuto il coraggio di saltare.
L'altra parte di questa esperienza mi ha fatto capire, invece, chi sono le persone da evitare, le sanguisuga che non hanno altro che una intenzione: quella di spolparti fino a farti svanire... le classiche persone che ti fanno diventare cannibale tanto da arrivare a mangiarti le mani per decisioni non prese in tempo. Alle quali non potrai mai attribuire le colpe perché, in fondo, hai sempre avuto tu il comando, loro hanno fatto solo finta di comandarti. Sono le stesse persone, e da questo si nota il loro valore, che nel momento in cui tradisci una loro aspettativa, altro non hanno come arma, che quella di aggredire, verbalmente o fisicamente, sminuendo il tuo valore ed essendo irriconoscenti.
Crescere significa anche questo e in un certo senso sono grato anche a queste persone per avermi fatto capire con chi non dovrò avere a che fare in un prossimo futuro.
Vi racconterò, quando avrò ristabilito un po' di tranquillità, cosa mi è accaduto in questi mesi, perché in realtà mi sono accorto, preso dalla foga di raccontare, di non essermi mai descritto, di non aver mai detto chi sono e cosa faccio. Però rimando tutto questo alla prossima settimana, promesso!
Qualcosa cambierà, certo che cambierà...
E’ normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia
accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
(Paolo Borsellino)
Giuseppe
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