Gioco di contrasti, in controluce, falsi colori.
L'immagine come l'ho vista dal vivo non era proprio così ma il mio obiettivo l'ha strepitosamente catturata raccontanto una storia.
Mi piace rivedere tutti questi scatti e raccoglierli come fatti, interpretarne il messaggio... ciò che nasce da una non-intenzione.
Come solo uno scrittore di luce può fare, ciò che risalta all'occhio è tutto quello che la luce può riflettere.
Dalla fotografia nasce una falsa rappresentazione della realtà che mistifica il concetto stesso di racconto.
Ecco che l'uomo in nero entra a far parte dell'insieme come oggetto inanimato, senza i suoi tratti distintivi, senza un nome. Mentre il nero solca le nervature di
questa foto, ne esalta i rami come estensione di vita e termina con il suo tripudio di oro che sfuma verso il cielo.
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La natura è l'unica cosa che è così come l'abbiamo immaginata nei sogni. L'unico sforzo che dobbiamo fare è quello di saperne cogliere i
particolari, viverne i mutamenti. A volte ci dimentichiamo di farne parte e ci chiediamo il perché le persone cambino... Come un albero perde la sua chioma, così la persona i suoi capelli, la sua
pelle...muta il suo carattere.È un processo lento nel tempo: si distrugge per rinnovarsi. Non percepire e non valorizzare questi momenti è come non saper cogliere la bellezza e i colori di un
essere vivente, più fragile e vulnerabile, ognuno a suo modo. Pretendiamo di avere gli stessi colori e d vedere gli stessi colori ma in realtà, non sappiamo cogliere il cambiamento. Ci
meravigliamo di cose nuove ma le viviamo passivamente e disprezziamo nuove abitudini dimenticandoci di essere viventi, una immensa giostra di
metamorfosi.
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Ciao sono Giuseppe Martiradonna e per parlarvi di Paranormal Creativity devo fare una piccolissima premessa.
Piu di dieci anni fa con un computer e un microfono mi tuffai nel mondo della radio.
Attraverso internet trasmettevo un programma, una semplice e banale classifica, poi è diventato qualcosa in più quando cominciai a coinvolgere amici e parenti. Chi più, chi meno entrò a far parte di una rete reale di collegamenti che attraverso la radio diventavano di giorno in giorno sempre più stretti. Gli ascoltatori erano poco più che una decina ma lo si faceva essenzialmente per divertimento; dopo scuola, cominciava la diretta e dopo la diretta cercavo di studiare soluzioni per migliorare la qualità delle trasmissioni. Il tempo che mi restava era dedicato allo studio sui libri. In questi ultimi 5 anni ho avuto anche la fortuna di poter trasmettere nella radio della mia città e di condividere del tempo stupendo in onda 3 ore al giorno tutti i giorni. Certo è stato difficile abituarsi ai tempi, alla tecnica, alle esigenze commerciali che una radio, certamente più importante e grande della mia scartoffia, aveva. Ma la voglia di fare, sperimentare e migliorare è stata sempre più forte di me.
Oggi le cose sono un pochettino cambiate, ho lasciato quel microfono e ora mi sono rituffato nel caos stupefacente della mia vita ma sempre con la radio, fedele amica dalla quale non mi sono mai
separato ( anche se fisicamente non trasmetto più, le antenne sono sempre pronte a captare segnali). Da questi segnali nasce la voglia di improvvisare, coinvolgere
e ingegnarsi per poter comunicare sfruttando il talento...e oggi fortunatamente abbiamo i mezzi giusti per farlo e per poter migliorare. E qui finalmente possiamo parlare di Paranormal creativity
che si propone ai "geni da paura" come catalizzatore di qualsiasi tipo di ingegno e vitamina contro il "non
posso".
Da Febbraio a oggi ho avuto modo di conoscere persone fantastiche che cercano di costruire un mondo all'altezza dei propri sogni; e non comprendo il motivo per cui un sogno non possa essere condiviso con altri. A volte con i discorsi che si fanno davanti ad un caffè si rasenta la follia si prospettano cose impossibili da realizzare... ma il vero genio creativo ha in mano gli strumenti giusti per poter cominciare a gettare le basi affinché possa accadere qualcosa.
Io una persona coraggiosa e creativa l'ho incontrata e si chiama Michele Balducci e in sé ha mille idee e tante passioni, tra le quali la musica.
Io ho dalla mia la radio, l'elettronica e la comunicazione.
È bastata una scintilla, uno sguardo d'intesa ed è nato un progetto che racchiude tutto questo.
Ci siamo lasciati con mille idee e ci siamo ritrovati per registrare, qualche giorno dopo il nostro primo incontro, la prima puntata di Paranormal Creativity.
Il risultato è stato un talk improvvisato di 10 minuti e musica, anch'essa improvvisata...nulla di scritto e nessuna intenzione, se non quella di condividere.
Essenziamente il carattere paranormale del progetto sta nel fatto che rendiamo reale e recuperiamo ciò che altri, in questo momento storico, con la tecnologia, stanno abbandonando, il confronto. Praticamente stimolare la condivisione di idee e farlo utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione.
Crediamo fortemente che possa essere esteso a tanti altri giovani che hanno qualcosa da comunicare con il loro talento, qualsiasi talento... magari potete scriverci qui se vi va a info@youngears.com
Siamo certi che qualcosa si muoverà anche perché nuovi progetti in parallelo stanno nascendo.
Vorrei ringraziare il genio che mi accompagnerà per 4 settimane, Michele Balducci e grazie a voi se spenderete 10 minuti del vostro tempo per guardare i nostri video sul canale ufficiale di Young Ears . e seguici sulla nostra official page di Facebook.
Chi è Michele Balducci ?
è una persona con la testa fra le nuvole e che, a volte, pensa troppo...
Per il resto con la sua amica Greta, la sua chitarra, è capace di stupire e stupirsi !
La storia di questa longeva formazione prende il via circa vent’anni fa, e come spesso accade in questi casi, è una storia di amicizia e di condivisione di
interessi e passioni.
Il cemento che li unisce è la smodata passione per il blues.
Su questo terreno comune germoglia l'idea di reinterpretare i classici del Rock-Blues anglo-americano che ha caratterizzato la storia del blues negli anni
'70. Iniziano a riproporre i brani più celebri di artisti del calibro di Rory Gallagher, Steve Ray Vaughan, ZZ Top, Alvin Lee and The Ten Years After, senza dubbio i
maggiori artefici di questa ondata di rinnovamento della musica blues. Musica vitale, energica, talvolta anche impegnata sui temi sociali più spinosi, e comunque mai scontata e fortemente
innovativa.
Al primo nucleo della formazione, costituito da Donato De Palma (chitarra) , Giancarlo Livrieri (batteria) e Gianni Rosito (voce), si sono
aggiunti,nel tempo, diversi musicisti, che hanno arricchito il suono e l'esperienza di questa band.
Nel 2013 hanno partecipato alla rassegna "Blues In Town" di Policoro, e l'anno scorso hanno suonato al prestigioso "Avezzano Blues Festival", e al
"South Italy Blues Connection" di Matera. Quest’anno saranno loro ad aprire il "Bitonto Blues Festival".
L’energia che sprigionano sul palco, e le raffinate scelte musicali, sono ancora oggi i punti di forza di questa band pugliese.
Ci sarà da divertirsi.
CHI SONO
Gianni Rosito - voce
Donato De Palma - chitarra
Dino Gazzillo - chitarra
Antonio Attimonelli - basso
Giancarlo Livrieri - batteria
thanks to mi-cantino.blogspot.it
Ogni musica racconta una storia. E’ questo che pensano i Kamo, e fanno quindi musica per raccontare storie.
Se ci pensate, la loro idea non è poi così nuova, anzi, ha radici solide ed antiche, specie in Italia (ed in particolare nel meridione) dove ancora oggi può accadere d’imbattersi—con un po’ di fortuna—in un cantastorie.
Questi giovani cantastorie del terzo millennio, esattamente come i loro precursori, raccontano quindi vicende drammatiche, lievi, o bellissime storie d’amore, ma lo fanno col linguaggio del nostro tempo, utilizzando al meglio la tecnologia di cui disponiamo oggi, e cercando la semplicità nella complessità
CHI SONO
Alessandro Ferrara - batteria
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